Con la partecipazione di Michele Lombardelli.
Performance di musica analfabeta, produttrice di cacofonia, sgradevole all’orecchio.
"L’idea alla base di questo progetto è quella di lavorare su una 'non musica' fatta di rumori senza controllo creata con un flicorno o trombone sul quale sono stati applicati un effetto voci e una fotocamera. Spostando lo strumento verso le casse amplificate, semplicemente soffiando, si genereranno dei suoni che potrò modificare attraverso l’effetto; il flicorno sarà amplificato attraverso dei jack wireless permettendomi di muovermi liberamente in un uno spazio pre-determinato, scattando foto durante la performance e coinvolgendo il pubblico – parte fondamentale dell'azione."
Rompere le righe quale gesto rivoluzionario: distruggere e ricostruire, creando una sinergia tra musica e non musica, immagine e azione.
Uno spettacolare errore
Leggi l'intervista a Jacopo Benassi
Performatorio apre, spalanca, connette e si connette.
Per la prima volta apriamo le porte e ti aspettiamo per incontrarci, conoscerci, brindare, condividere aspettative e idee, per immaginare quello che sarà e dargli forma insieme.
Ti accoglierà la Torpedine: la nostra safe-zone in cui accorciare le distanze; un incontro che prenderà forma in divenire.
Ci faranno compagnia amic* e ospiti, tra cui l'artista Matteo Rubbi con la performance “To Think This Place Could Fix Me”, e le sonorità di "Ballardian Dream Machine" (aka Edoardo Serena), il "Turco meccanico" che programma sogni di cemento; una macedonia di visioni ballardiane masticata, digerita, e costantemente rimescolata nel ventre del tempo.
Super grazie a Lucio Guarinoni e a Zeyn Joukhadar per il loro contributo alla realizzazione della performance!