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A cura di Invisible°Show
[Cosa vi ha portato a creare questo duo?]
Arnaud: Il nome A_R_C_C nasce dalla combinazione dei nostri nomi: A_R da me e c_c da Edouard, che si esibisce con questo pseudonimo. Io non uso A_R come nome solista, ma ci è sembrata una combinazione naturale. Per quanto riguarda le origini del progetto, abbiamo iniziato unendo i nostri setup individuali, utilizzando gli stessi strumenti che già avevamo separatamente. All’inizio era un approccio molto massimalista - tantissima attrezzatura, un grande tavolo pieno di dispositivi. Con il tempo abbiamo deciso di affinare il nostro suono, concentrandoci su un set specifico di elementi. Da un anno e mezzo lavoriamo con le luci, il che ha reso le nostre performance uniche rispetto ai nostri altri progetti.
Édouard: Per me tutto è iniziato quando ho visto un’esibizione solista di Arnaud e l’ho trovata fantastica. Poco dopo ci siamo conosciuti e gli ho subito chiesto se fosse interessato a suonare insieme. Entrambi ci siamo divertiti molto, e così è nato il progetto—molto semplicemente e spontaneamente.
[Potete descrivere il processo di scelta degli strumenti che usate per A_R_C_C? Da dove provengono questi oggetti e avete seguito un metodo particolare nella loro selezione?]
Édouard: Il processo ha richiesto molta sperimentazione con materiali e suoni diversi. Con il tempo abbiamo scoperto che le luci potevano produrre risultati sonori interessanti. All’inizio utilizzavamo luci casuali trovate nei negozi, provando a capire che suoni potessero generare e come interagissero con il nostro setup. In seguito abbiamo collaborato con un costruttore di sintetizzatori, che ci ha aiutati a sviluppare uno strumento basato sulla luce: una sorta di sintetizzatore modulato dalla luce, progettato appositamente per il nostro progetto.
Arnaud: Durante la pandemia di COVID-19 siamo stati invitati a suonare in Germania, e quel periodo ci ha fatto ripensare al nostro approccio. Abbiamo esplorato nuove direzioni, concentrandoci in particolare sugli aspetti performativi della musica elettronica - non solo girare manopole, ma considerare anche gli elementi visivi e teatrali.
Per esempio, in quel periodo chiedevamo il tavolo più lungo possibile – due o tre metri – e lo posizionavamo vicino al pubblico. Questo costringeva gli spettatori a scegliere chi guardare, perché non potevano vederci entrambi contemporaneamente. È stato allora che le luci sono diventate per noi un elemento centrale. Più esploravamo la dimensione performativa, più ci rendevamo conto che la luce poteva essere il fulcro del nostro lavoro.
[Il vostro album del 2019, Consensus & Compromis, include voci del pubblico. In che modo l’interazione con il pubblico entra nel vostro lavoro?]
Arnaud: Ci consideriamo musicisti dal vivo. Non ci limitiamo a suonare musica elettronica, ma interagiamo attivamente con il pubblico. Spesso ci esibiamo al centro della stanza, il più vicino possibile agli spettatori, in modo che non solo ascoltino la musica, ma vedano anche i gesti e le interazioni che danno forma alla performance.
Édouard: Ci interessa molto di più la dimensione live rispetto alle registrazioni in studio. L’improvvisazione è una parte fondamentale del nostro processo, e per entrambi suonare dal vivo è molto più naturale che comporre in studio. Anche le nostre cassette sono collage di registrazioni live. La maggior parte delle nostre registrazioni, comprese quelle inedite, proviene da performance dal vivo.
[Suonate in luoghi molto diversi, dai club agli spazi punk fino ai contesti artistici più istituzionali. Esiste una location ideale per A_R_C_C o apprezzate la varietà?]
Édouard: Non esiste un luogo perfetto per noi. Finché il sistema audio è buono, ciò che conta di più sono le persone e l’atmosfera. Ogni performance è influenzata dal contesto, ed è questo che rende il progetto sempre stimolante.
Arnaud: È quello che rende il tour interessante. Alcuni posti li conosciamo bene, altri sono completamente nuovi, quindi ogni serata è diversa. Questo impedisce che le performance diventino ripetitive. L’improvvisazione gioca un ruolo importante, e adattarsi a ogni spazio mantiene il nostro live sempre fresco.