Da circa tre mesi, il bambino comincia a balbettare; in un gioco puramente fisico e percettivo, esplora le possibilità del suo apparato fonatorio senza che i suoni che emette siano necessariamente rivolti a qualcuno o portatori di un significato particolare.
"Babel Babel" è una performance nata dall'osservazione dei balbettii infantili in alcune nursery della Seine-Saint-Denis e della Mosella a partire dal 2016.
Utilizzando questo materiale sonoro, che Violaine Lochu sposta, riprende, ripete e distorce, l'artista rivela la ricchezza e le diverse stratificazioni sonore del balbettio come preludio al linguaggio, evocatore di idiomi immaginari o lontani, persino di espressioni non umane, portatore di una pura gioia nel dire che lo avvicina alla poesia.
Dopo la performance, rimani nella Torpedine, il nostro spazio in cui accorciare le distanze: Violaine Lochu incontrerà il pubblico del Performatorio.
Prima di tutto e dopo tutto, una selezione sonora a cura di Francesca Togni.
La terza zona
Il lavoro di Violaine Lochu è un’esplorazione della voce come vettore di metamorfosi. La sua pratica artistica si estende negli ambiti dell'arte contemporanea, della musica sperimentale e della poesia sonora. I suoi progetti iniziano con una fase di immersione in un ambiente specifico, in cui raccoglie diversi elementi sonori, narrativi e visivi. Da questo materiale crea, attraverso collage, ricomposizione, trasposizione, traduzione, reinvenzione, performance e installazioni in cui interagiscono suoni, video e disegni.
WAMI - Water With a Mission è partner di questo evento.